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Una professione difficile

Negli Usa il reclutamento delle forze di polizia diventa sempre più difficile, mentre l'esodo volontario degli agenti mette in crisi la sicurezza delle città

20 Mar , 2024

Una professione difficile

[Foto di AJ Colores su Unsplash]

«Immagina un mestiere così pericoloso che devi allacciarti il giubbotto protettivo e legarti la pistola al fianco prima di andare a lavorare. Una professione così difficile che basta un errore di un quarto di secondo per mandarti nella tomba o in prigione. Considera un lavoro talmente sotto scrutinio che devi indossare una telecamera sul petto in modo che il mondo intero possa vedere ogni tuo piccolo errore e così stressante che il tasso di suicidi è del 54% più alto che in ogni altra professione. Immagina di scegliere una carriera che ti offre tutto questo, e in cui devi lavorare anche nei giorni di vacanza guadagnando molti meno soldi dei tuoi amici e famigliari. Questo è il lavoro di un agente di polizia americano». Con queste impressionanti parole, Keith Olson, un agente di polizia in servizio da 34 anni nella cittadina di Yonkers, dello stato di New York, ha cercato di spiegare pochi giorni fa, in un editoriale pubblicato su un giornale locale, una delle crisi più serie che sta turbando negli ultimi mesi le città americane grandi e piccole.

In California come a New York, in Minnesota come in Texas, il reclutamento delle forze di polizia sta diventando sempre più difficile e il numero di chi abbandona volontariamente il lavoro sempre più alto. Il problema è diventato talmente serio che il Dipartimento della Giustizia è stato costretto a riconoscerlo in un rapporto pubblicato recentemente. «Stiamo attraversando un storica crisi nel reclutamento e nel trattenimento dei candidati qualificati», ha riconosciuto il rapporto.

Le prove della crisi sono ovunque e rischiano ovviamente di avere un profondo impatto sulla sicurezza dei cittadini. All’inizio di febbraio il governatore della Luisiana, Jeff Landry ha dichiarato lo stato di emergenza a causa di un aumento della criminalità dovuto in larga parte alla scarsità di agenti in servizio. A Memphis, in Tennessee, il dipartimento di polizia è stato costretto a rendere meno severi gli standard di assunzione dopo che molti agenti si erano dimessi dopo l’incriminazione di cinque poliziotti giudicato colpevoli di aver picchiato a morte Tyre Nichols a gennaio del 2023. Il problema è lo stesso nelle grandi città come New York, dove oltre tremila agenti si sono dimessi solo lo scorso anno, o come Filadelfia, dove mancano almeno 800 poliziotti, come nei più piccoli comuni della Middle America. A Goodhue, in Minnesota, 1300 abitanti in tutto, il capo della polizia Josh Smith si è dimesso insieme ai pochi agenti rimasti in servizio e ha chiuso l’intero dipartimento affidando la sicurezza dei cittadini allo sceriffo della contea e lo stesso hanno fatto, negli ultimi due anni, altre dodici piccole città in Maine e in altri stati.

 «Il lavoro è diventato veramente poco attraente da un paio di anni a causa dei disordini, delle proteste e dei movimenti come quelli che vogliono tagliare i fondi alla polizia», ha spiegato a sua volta il capo della Polizia di Filadelfia, Roosevelt Poplar.

«I dipartimenti di polizia perdono agenti più velocemente di quanto riescano ad assumerne di nuovi e quindi il loro staff continua a diminuire», ha confermato il Dipartimento della Giustizia nel suo rapporto dopo aver esaminato 182 agenzie in 38 diversi stati e a Washington.

 Per cercare di contrastare un esodo che rischia di avere profondi effetti sulla pace sociale e sulla sicurezza dei cittadini, adesso molte città hanno cominciato a cercare le prime soluzioni concrete, a cominciare dagli stipendi offerti agli agenti e dalle norme per le assunzioni dei candidati.

Per attirare nuovi aspiranti, il dipartimento di polizia di Alameda, in California, ha iniziato a offrire un bonus da 75.000 dollari ai nuovi candidati accettati in servizio e molti altri ne hanno imitato l’esempio, sia pure con cifre minori. Nelle grandi città gli stipendi sono stati alzati oltre gli 80.000 dollari all’anno e perfino le piccole contee si sono impegnate a cercare di aumentare un compenso che è qualche volta di soli 20 dollari all’ora.

Contemporaneamente, quasi tutti hanno fatto uno sforzo per far diventare meno severe le regole di ingaggio, aprire la porta anche ai candidati meno in forma fisicamente, migliorare e facilitare i corsi di addestramento per chi è stato ingaggiato. Qualcuno ha perfino cercato di non chiudere totalmente la porta anche a chi è stato incriminato penalmente.

La strada, però, sembra essere appena all’inizio. Per colmare la frattura che ormai da anni e dopo non pochi scandali separa i poliziotti dalle popolazioni che dovrebbero proteggere – ha spiegato nel suo editoriale Keith Olson – occorrerà soprattutto riaprire un dialogo continuo e concreto tra le forze di polizia e i cittadini, destinato a rassicurare entrambi.

Da parte sua, anche il responsabile per la Giustizia dell’amministrazione Biden, Merrick Garland, ha promesso che il governo farà la sua parte. «La polizia è una professione nobile», ha dichiarato «e ci impegniamo a fare il possibile per aiutare i dipartimenti di polizia locali nel loro lavoro per servire le comunità, costruire la fiducia del pubblico e garantire la sicurezza delle persone».

[Questo articolo è stato pubblicato su La Voce di New York]

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