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Un’America divisa

Svaniscono i valori che accomunavano i cittadini a stelle e strisce, si amplia il gap generazionale, crolla il mito della "tolleranza", emerge il pessimismo: un sondaggio del Wall Street Journal

31 Mar , 2023

Un’America divisa

Foto di Christopher Burns su Unsplash

Un’immagine impietosa e per molti versi preoccupante dell’America di oggi. Ma anche un’immagine essenziale per chi voglia capire che cosa succede, in un momento politicamente e economicamente difficile per tutti, nella più grande potenza del mondo occidentale. E’ questo il risultato di un nuovo sondaggio realizzato dal Wall Street Journal in collaborazione con l’Università di Chicago e che offre uno spaccato dei cambiamenti sociali e culturali che gli ultimi anni hanno prodotto nella società statunitense.

I valori che per molti decenni avevano unificato gli americani – hanno scoperto i responsabili del sondaggio dopo aver intervistato via Internet o telefonicamente 1.019 adulti – stanno velocemente svanendo, soprattutto nelle nuove generazioni. Cosi’, se ancora nel 1998 un analogo sondaggio aveva mostrato che il patriottismo, la religione e il senso della famiglia erano un forte e comune terreno unificante, adesso il panorama e’ cambiato.

Nell’America divisa e amareggiata del 2023, gli americani che hanno definito il patriottismo “molto importante” sono scesi dal 70% del 1998 al 38%, quelli che hanno definito ”molto importante” la religione sono diminuiti dal 62% al 39%, quelli che hanno mostrato interesse per il coinvolgimento nella società sono crollati dal 47% al 27%. Negli ultimi quattro anni, il valore attribuito alla tolleranza è passato dall’80% al 58%. Al mito dell’eccezionalismo americano, ormai, credono solo il 21% degli intervistati, mentre il 27% ritengono oggi che altri paesi siano migliori, con un balzo di 8 punti in piu’ rispetto al 2016.

“Queste differenze sono drammatiche, dipingono un nuovo e sorprendente ritratto di un’America che sta cambiando”, ha spiegato alla NBC l’esperto di sondaggi Bill McInturff. “Forse sono il prezzo della nostra divisione politica, della pandemia del Covid, della diminuita fiducia nell’economia”, ha sserito.

In un momento di profonda incertezza internazionale, il significato dei dati lancia un messaggio che travalica i confini degli Stati Uniti e mostra con molta chiarezza tutte le insicurezze e le divisioni che l’attacco alle Torri Gemelle, la crisi finanziaria del 2008 e soprattutto l’ascesa di Donald Trump hanno lasciato in un paese che ancora vorrebbe avere una leadership mondiale.

Per gli americani di oggi, i soldi sono diventati più importanti di quanto lo fossero nel passato, ma il pessimismo sul futuro economico del paese è profondo e comune, l’80 per cento giudica la situazione economica ”non molto buona”, l’85 per cento non si attende un miglioramento nell’immediato futuro e il 78% non si aspetta che i propri figli possano vivere meglio di loro. Poco più della metà degli intervistati pensa che sarebbe difficile, oggi, trovare un nuovo lavoro con gli stessi benefici di quelli di cui godono ora e il 56 per cento è convinto che un diploma al college “non giustifica la spesa perché i ragazzi spesso si laureano senza delle capacità di lavoro specifiche e con enormi debiti”.

Le fratture che spaccano la società americana, ha mostrato il sondaggio, separano come era prevedibile gli elettori repubblicani da quelli democratici. Ma separano anche, e questo è probabilmente il dato più nuovo, gli intervistati che hanno meno di trent’anni da quelli più anziani.

Oltre la metà dei repubblicani, solo per fare un esempio, giudica che la società sia andata troppo avanti nel promuovere la diversità razziale e etnica nel mondo del lavoro, ma soltanto il 7% per cento dei democratici è d’accordo. E contemporaneamente, mentre il 61% dei democratici ritiene che gli sforzi per favorire la diversità non siano sufficienti, solo il 14% dei repubblicani condivide questa opinione. E lungo le linee dei partiti si muove la scelta di continuare a considerare il patriottismo un valore importante.

“Per me il patriottismo si è trasformato in nazionalismo dell’ultra destra”, ha spiegato agli intervistatori l’ex pastore pentecostale Janet Boyer , che vota democratico.

Tra i più giovani e più anziani, però, le differenze sono ancora più evidenti. Se per gli ultrasessantenni il patriottismo e la religione hanno ancora un significato, infatti, solo poco più del 20% dei giovani al di sotto dei trent’anni li giudica importanti. E sono solo il 23% dei ragazzi e delle ragazze che hanno meno di trent’anni a considerare valido ogni progetto di creare una nuova famiglia e avere dei figli in un mondo che promette loro molto poco.

Adesso, ritrovare una strada comune non sarà facile. E per spiegarlo a tutti sono bastate le poche cifre di un sofisticato sondaggio.

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