Cerca

L’ultimo miglio

Pubblichiamo un estratto del nuovo libro del nostro Angelo Mastrandrea, uscito oggi, 8 luglio, per l'editore Manni. Un'inchiesta/reportage sul mondo della logistica, il settore cruciale dell'economia capitalista

8 Lug , 2021

L’ultimo miglio

Più che un luogo di ristoro o un rifugio dalle insidie della metropoli, la Casa del rider napoletana è un condensato della polverizzazione del lavoro novecentesco che prende il nome di gig economy. In questo locale dipinto di bianco e di rosso aperto alla fine di marzo del 2021 tra i pavimenti in marmo e i soffitti in vetro e acciaio della Galleria Principe è un via vai continuo di lavoratori delle multinazionali del food delivery e di pizzerie autoctone che dimostrano come, da queste parti, il capitalismo delle piattaforme non ha inventato nulla. Qui, dove alla fine dell’Ottocento la città che voleva lasciarsi alle spalle il regime borbonico e agganciarsi al nuovo Stato unitario pensò di costruire la sua vetrina commerciale, decine di ciclisti o fattorini in motorino ora si fermano per chiedere informazioni, per una consulenza amministrativa o sindacale, o anche solo per rifocillarsi o sistemare la bici. Ad accoglierli trovano sindacalisti della Cgil, esperti di diritto del lavoro e ciclo-attivisti dell’associazione Napoli pedala. Poi ripartono per un’altra consegna, magari a diversi chilometri di distanza, in uno dei quartieri della sregolata periferia partenopea dove ciascuno di loro mette in conto la possibilità di essere rapinato o di vedersi sottrarre il proprio mezzo di locomozione. Un rischio concreto che nessun algoritmo è programmato per calcolare.

A Mario, improvvisatosi rider a 52 anni dopo aver perso il lavoro da agente immobiliare, è accaduto a Fuorigrotta agli inizi del 2021. La sera del 4 gennaio verso le 21:45 era uscito per l’ultima consegna della giornata prima di rientrare a casa. Arrivato a destinazione, ha parcheggiato il motorino del 2005, acquistato di seconda mano appena due settimane prima a 700 euro proprio per poter svolgere la sua nuova attività. Ha portato le pizze fino al terzo piano ed è ridisceso. Erano passati appena tre minuti, quanto è bastato ai ladri per portargli via il mezzo. A Mario non è rimasto che chiamare un amico per chiedere un passaggio. Se alla Casa del rider non fossero riusciti a procurargliene un altro nel giro di pochissimi giorni, non avrebbe potuto più uscire per le consegne perché il presupposto di partenza è il possesso di un proprio mezzo di locomozione. La manutenzione, il pagamento di bollo e assicurazione nel caso degli scooter e i rischi legati a furti o incidenti sono a carico del lavoratore, come hanno appurato i carabinieri i quali, partendo da una serie di incidenti stradali che avevano come protagonisti dei ciclo-fattorini, hanno avviato un’indagine in tutta Italia, fermando i rider ai posti di blocco e chiedendo loro di compilare un questionario con diverse domande. Una di queste recitava: “E’ stata effettuata da parte della società di food delivery una verifica sull’efficienza del mezzo? Sono stati controllati i freni e le luci?”.

Il libro si può acquistare anche sul sito dell’editore Manni

Richiedi la rivista Lettera22