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Laddove appare la Madonna

Mentre non si spegne il clamore sulla "veggente" di Trevignano, nasce l’Osservatorio per le apparizioni e i fenomeni mistici, per analizzare i fenomeni di "mariofania": diversi i casi registrati nella regione Lazio

15 Mag , 2023

Laddove appare la Madonna

[Foto di Alex Gindin su Unsplash]

Nel primo pomeriggio di mercoledì 3 maggio la presunta veggente Gisella Cardia si è presentata puntuale all’appuntamento mensile con la Madonna sulla collina di via Campo delle Rose a Trevignano, un comune di poco più di cinquemila abitanti sul lago di Bracciano, in provincia di Roma. Maria Giuseppa Scarpulla – questo è il suo vero nome, Cardia è il cognome del marito – è un’imprenditrice siciliana di 53 anni che sostiene di ricevere alle 3 di pomeriggio del giorno 3 di ogni mese (il numero tre simboleggia la trinità divina) messaggi dalla Madonna, che legge ai fedeli che vengono a Trevignano per ascoltarla. In queste occasioni una statua della madonna acquistata nel 2016 al santuario di Medjugorje, in Bosnia Erzegovina, lacrimerebbe sangue.

Proprio mentre Cardia parlava sulla collina di via Campo delle Rose, nella sede della Pontificia Università Antonianum a Roma il Vaticano presentava l’Osservatorio per le apparizioni e i fenomeni mistici legati alla figura della Vergine Maria nel mondo. Negli ambienti vaticani si dice che questa scelta sia anche una risposta indiretta proprio al clamore mediatico suscitato dalla vicenda di Trevignano, di cui si è parlato molto sia sui giornali che in tv: la Chiesa vuole far sapere di voler arginare il fenomeno dei culti nati intorno a Madonne ritenute miracolose, come ha confermato suor Daniela Del Gaudio a Vatican news.

Ad attendere Cardia il giorno dell’apparizione c’erano persone arrivate da tutta Italia, che avevano percorso a piedi i tre chilometri e mezzo di strada sterrata che dal paese portano alla collina dove avverrebbero i fenomeni soprannaturali. Questa volta i fedeli erano molti meno che nei mesi precedenti, quando centinaia di persone ogni giorno andavano in pellegrinaggio davanti alla statua della Madonna, alimentando un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro tra pranzi, pernottamenti, vendita di riproduzioni della statua e di libri che raccolgono le testimonianze della presunta veggente.

Alcuni di loro hanno cominciato ad avere dubbi a causa dell’indagine della procura di Civitavecchia per possibili truffe. L’inchiesta è partita da un esposto presentato da un investigatore privato, Andrea Cacciotti, che ha denunciato come molte persone siano state convinte da Gisella Cardia e dal marito Gianni, un imprenditore informatico, a donare da mille a settemila euro all’associazione Madonna di Trevignano, fondata dai due coniugi.

Luigi Avella, un ex funzionario del ministero dell’Economia, ha raccontato a giornali e televisioni di aver donato 123mila euro per i lavori nel parco dove avverrebbero le apparizioni. A suo dire, 30mila euro sarebbero stati usati dai coniugi Cardia per acquistare condizionatori e rifare il bagno della casa in cui vivono. Si è poi saputo che sulle apparizioni era già stata aperta un’inchiesta nel 2016, poi archiviata, secondo cui il sangue sulla statua della Madonna era della stessa Gisella Cardia, che si era trasferita a Trevignano dopo il fallimento dell’azienda di ceramiche che dirigeva a Patti, in Sicilia. Secondo l’investigatore Cacciotti, invece, il sangue sarebbe di maiale.

La sindaca Claudia Maciucchi ha vietato il traffico di auto lungo la via Campo delle Rose e ha ordinato di rimuovere i manufatti costruiti sulla collina, perché l’area è tecnicamente classificata come “paesaggio naturale agrario” e senza autorizzazioni non possono essere costruite strutture, nemmeno temporanee. Lo sgombero non è ancora avvenuto anche perché Cardia ha presentato ricorso al Tar, il tribunale amministrativo regionale.

Dopo i sospetti, l’inchiesta e gli abusi edilizi, si pensava che Gisella Cardia avrebbe saltato l’appuntamento di maggio. Invece ha deciso di presentarsi e rispondere alle accuse, senza però smentirne nessuna. Scortata da alcune guardie del corpo e da fedeli in pettorina, è scesa dall’auto, una monovolume, si è avvicinata al gazebo costruito a fianco alla teca con la statua della Madonna, ha impugnato un microfono e si è rivolta, prima che ai fedeli, ai numerosi giornalisti presenti. «In questi giorni mi avete dipinta come un mostro, avete detto che sono Satana in persona, che sono una che scappa e che sono blasfema ed eretica. Il demonio esiste, ma non sono io il male. Se Dio è con me, chi può essere contro di me?», ha detto. Poi è sembrata cadere in uno stato di trance e ha scritto su un foglio il messaggio che sostiene le abbia trasmesso la Madonna: «l’umanità sta andando verso l’autodistruzione». Alle 16 si è rimessa in auto con suo marito Gianni ed è andata via.

Il culto alimentato da Gisella Cardia a Trevignano non è l’unico di questo tipo, specialmente nel Lazio: ne ha parlato di recente anche un articolo sull’edizione romana di Repubblica. Padre Stefano Cecchin, che guida l’accademia mariana, ha detto che l’idea dell’Osservatorio del Vaticano è nata da un’indagine interna alla Chiesa che ha rilevato come negli ultimi anni si siano moltiplicati in modo «alquanto preoccupante» i personaggi che «utilizzano la figura di Maria per diffondere messaggi e usi non conformi al messaggio evangelico». E che «approfittano della semplicità, credulità, mancanza di formazione, incapacità critica, situazioni fisiche e morali, sofferenze e lutti delle persone». Cecchin ha poi denunciato gli «interessi opachi, spesso solo di natura economica, che spingono persone, gruppi o associazioni a speculare su questi fenomeni».

L’Osservatorio dipende dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI) e ha «l’obiettivo di analizzare e interpretare i vari casi di mariofanie: apparizioni, lacrimazioni ma anche locuzioni interiori, stigmate e altri fenomeni mistici che siano in corso o già avvenuti, ma ancora in attesa di una pronuncia dell’autorità ecclesiastica circa l’autenticità». Nel comitato scientifico ci sono «mariologi, teologi, giuristi e scienziati con competenze mediche per garantire alla complessità dell’analisi un respiro transdisciplinare», ha spiegato uno dei componenti dell’Osservatorio, Paolo Cancelli, un avvocato specializzato nella tutela delle persone fragili dal reato di circonvenzione.

Il primo caso che l’Osservatorio analizzerà è proprio quello di Gisella Cardia, anche se «la nostra commissione non sostituisce quella creata dal vescovo», ha detto la direttrice del comitato direttivo, suor Daniela Del Gaudio. Sul caso di Trevignano il vescovo della diocesi di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi, ha messo al lavoro un canonista, un mariologo, uno psicologo e un teologo, che dovranno inviare una relazione scritta al dicastero per la dottrina della fede, che si occupa di promuovere e tutelare in tutto il mondo cattolico la dottrina, cioè gli insegnamenti che poi vengono diffusi attraverso il catechismo.

Le linee guida del Vaticano in casi del genere prevedono un percorso che parte da un’indagine morale sulla cosiddetta «rivelazione privata», vale a dire i messaggi della Madonna. Poi un teologo stabilisce se i messaggi contengano elementi contraddittori con la fede e verifica se siano stati fatti errori teologici. Si valutano anche gli effetti che i messaggi mariani portano sulla comunità, sulla diocesi e sui fedeli, per esempio come e quanto influiscono sulle preghiere, sulle conversioni e sulle opere di carità. Infine si prendono in considerazione gli aspetti economici, valutando il giro d’affari che si crea attorno alle apparizioni e qualsiasi tentativo di lucrare sul fenomeno.

La Commissione ha incontrato Gisella Cardia e, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe orientata a emettere un giudizio nel quale si certificherà che nelle presunte visioni di Gisella Cardia e nelle lacrime di sangue della statua non c’è nulla di soprannaturale.

Nel Lazio la più antica Madonna “piangente” è quella di Civitavecchia. La portò in Italia da Medjugorje nel 1994 l’allora parroco della Chiesa di Sant’Agostino, Pablo Martìn, che la regalò alla famiglia Gregori, i quali la misero in una nicchia nel giardino della propria abitazione. Fu lì che la statua avrebbe cominciato a lacrimare sangue davanti a una delle figlie della famiglia quando aveva cinque anni. Il fenomeno si sarebbe ripetuto in più occasioni e l’allora vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, monsignor Girolamo Grillo, nominò una commissione che incontrò una cinquantina di testimoni. Le analisi del sangue accertarono che era sangue umano, appartenente a una persona di sesso maschile, e una perizia sulla statua verificò che all’interno non c’erano congegni per far uscire le lacrime. La Chiesa però non si è mai pronunciata sul caso, anzi di fatto ha avallato il culto. Papa Giovanni Paolo II tenne per un periodo la statua con sé in Vaticano. Il culto della «madonnina di Civitavecchia» è pubblicizzato con toni enfatici anche sul sito del Comune.

Non ci sono pronunce vaticane neppure sulla cosiddetta Madonna dell’albero, che si venera tra i condomini dai terrazzi alberati su una collinetta nel quartiere del Torrino, nel quadrante sud di Roma. Anche in questo caso c’è una presunta veggente, Tina Fasanella, una donna di origini calabresi che sostiene di aver udito, il 13 luglio del 2010, una voce che le diceva di mettere una statua dove sarebbe caduto un albero vicino a casa sua. Quando nel febbraio del 2012 una nevicata fece precipitare una pianta in via Bonn, Fasanella fece mettere lì una statua della Madonna acquistata a Lourdes: in breve tempo divenne oggetto di venerazione. La presunta veggente sostiene che Gesù le avrebbe affidato il progetto della costruzione di un “tempio della misericordia” da costruire nell’ex velodromo dell’Eur, poco lontano.

Finora il Vaticano non si è espresso neanche sul caso di Valeria Copponi, una donna romana che sostiene di parlare con la Madonna e con Gesù, che le affiderebbero messaggi dai toni perlopiù apocalittici che si possono ascoltare sul suo canale YouTube e sono persino tradotti in inglese. L’ultimo risale al 29 marzo del 2023 e invita a pregare per i sacerdoti che si sono allontanati dalla Chiesa e per i giovani che non frequentano la religione cattolica. «Quando comincio a scrivere (diciamo, sotto dettatura), non sono consapevole del senso del tutto. Solo alla fine, quando rileggo, capisco il significato della totalità delle parole dettate per me più o meno rapidamente in un linguaggio teologico che non capisco», ha detto.

Nel 2016 papa Francesco ha invece scomunicato i fedeli del gruppo “Bambinello di Gallinaro”, legato alla presunta veggente Giuseppina Norcia. Gallinaro è un paesino di 1.500 abitanti della provincia di Frosinone. Norcia sosteneva di aver visto Gesù bambino scendere da una nuvola quando aveva sette anni, nel 1947. In seguito avrebbe visto anche la Madonna, che le avrebbe affidato anche in questo caso messaggi apocalittici che facevano riferimento a catastrofi naturali, morti e sofferenze. Sulla base di questi messaggi costruì un santuario che per trent’anni attirò migliaia di fedeli da tutta Italia.

Quando la donna morì, nel 2008, suo genero Samuele Morcia fondò la “Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme”, della quale si autoproclamò pontefice. Solo allora arrivò la scomunica, firmata nel 2016 dalla Congregazione per la difesa della fede (l’ex Sant’Uffizio), perché «le iniziative della sedicente organizzazione pseudo-religiosa denominata Chiesa Cristiana Universale della nuova Gerusalemme sono in assoluta opposizione alla dottrina cattolica». La scomunica non è però riuscita a fermare l’attività dei devoti del “Bambinello di Gallinaro”. Morcia continua a definirsi pontefice e incontra con regolarità i fedeli nella sua chiesa, le sue omelie sono diffuse anche in streaming. Al Vaticano contesta le aperture sulla comunione ai divorziati e sulle unioni di fatto, la mancata difesa del diritto alla vita, cioè del divieto di abortire, e il dialogo con le altre religioni. Dalla sua sorta di enclave ciociara ha scomunicato a sua volta la Chiesa cattolica, che ha definito «l’istituzione guidata da Jorge Mario Bergoglio».

[Questo articolo è stato pubblicato da Il Post]

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