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Biden ha vinto. Almeno per ora

Un'America sotto choc cerca una via d'uscita da troppo errori

8 Gen , 2021

Biden ha vinto. Almeno per ora

Ieri mattina, l’intera America si e’ svegliata con una nuova e in un certo senso schizofrenica immagine di se’ stessa. Durante la notte, un congresso chiaramente scioccato ha dato al paese una lezione di disciplina quando , alle 3 di notte passate, ha dichiarato Joe Biden il vincitore ufficiale delle elezioni presidenziali. Apparentemente dimentichi della devastazione che i manifestanti avevano lasciato nei loro uffici, della stanchezza e della paura, i legislatori hanno risposto con compostezza a un Mike Pence decisamente schierato per la legalita’. ”A quelli che hanno creato il caos oggi a Capitol Hill, non avete vinto”, ha detto il vicepresidente . Gli eventi di una giornata di violenza hanno in un certo senso facilitato il compito dei congressisti, quando i rappresentanti repubblicani della Georgia, del Michigan e del Nevara hanno rinunciato a contestare il voto dei loro stati e reso il processo di approvazione piu’ rapido e meno contenzioso.

”Dobbiamo mostrare al paese, e al mondo intero, che non saremo deviati dai nostri doveri”, ha dichiarato la speaker della camera dei rappresentanti Nancy Pelosi,” e diciamo a quelli che hanno dissacrato il tempio dell democrazia che sara’ fatta giustizia”.

Neanche la conferma della nomina di Joe Biden a nuovo presidente degli Stati Uniti, che le orde dei manifestanti aveva tentato di impedire, e’ comunque bastata a cancellare i tanti dubbi e problemi che l’assurdo tentativo di colpo di stato ha lasciato .

Ieri mattina, la polizia di Washington e il sindaco hanno cercato di spiegare le ragioni per cui le forze dell’ordine non sono riuscite a fermare l’invasione di uno dei palazzi normalmente piu’ sorvegliati della capitale e sono apparse a molti impreparate e forse in qualche caso addirittura complici. E soprattutto non hanno evitato la morte di quattro persone, tra cui una donna all’interno del Congresso, e il pestaggio di cinquantasei agenti di polizia. ”Ovviamente, e’ stato un fallimento”, ha ammesso il sindaco Muriel Bowser.

Adesso, mentre continua la ricerca di eventuali esplosivi, la polizia ha annunciato l’arresto di 84 persone, di cui quattordici per essere entrati illegalmente nell’edifio del congresso e due per possesso ilegale di un’arma. A quanto pare, e’ stato anche identificato il manifestante che ha devastato l’ufficio di Nancy Pelosi. Per il futuro, hanno promesso le forze dell’ordine, saranno prese precauzioni migliori, sara’ mobilitata la Task Force Antiterrorismo, saranno messi a disposizione per un mese piu’ membri della Guardia Nazionale e sara’ costruita una barriera non scalabile attorno a Capitol Hill. Anche se nessuno lo ha detto apertamente, il sospetto di molti e’ pero’ che alla base di un atteggiamento poco aggressivo da parte delle forze dell’ordine vi sia stata la voltonta’ di non dare al presidente l’occasione di invocare la legge marziale e l’intervento dell’esercito come arma per impedire la transizione.

Accanto ai dubbi sull’intervento insufficente delle forze dell’ordine, poi, sono rimasti quelli sul futuro di un presidente uscente che ha chiaramente fomentato la violenza e che molti dei suoi piu’ stretti collaboratori stanno abbandonando con le dimissioni.

”Mentalmente irraggiungibile”. Cosi’, molti di loro hanno descritto l’uomo che ancora per due settimane sara’ alla guida degli Stati Uniti.

Ieri mattina, Donald Trump si e’ impegnato, per la prima volta, a una ”transizione ordinata”, ma non ha smentito la sua convinzione che un secondo mandato gli sia stato rubato.

Cosi’, per privarlo legalmente del potere hanno cominciato a muoversi con una voce sempre piu’ forte non soltanto i suoi avversari di sempre, ma anche alcuni uomini politici che gli sono stati in passato vicini. Perfino Bill Barr, l’ex segretario della Giustizia che lo ha sempre accontentato, ha definito il suo comportamento ”un tradimento delle sue funzioni e dei suoi sostenitori”. Facebook e Instagram, che tanto hanno contribuito a diffondere il suo messaggio, hanno seguito l’esempio di Twitter e lo hanno silenziato almeno fino all’insediamento di Joe Biden.

A chiedere ad alta voce la sua rimozione, e’ stato per primo Charles Schumer, il senatore democratico di New Youk che probabilmente diventera’ il futuro leader della maggioranza nel prossimo senato.

”Quello che e’ successo ieri e’ stata un’insurrezione contro gli Stati Uniti, incitata dal presidente”, ha spiegato in un comunicato,”il presidente non deve piu’ essere in carica E il metodo piu’ veloce e piu’ efficace sarebbe in base al venticinquesimo emendamento ”.

In realta’, in base alla costituzione, la decisione di chiedere la destituzione immediata di un presidente ormai incapace di svolgere le sue funzioni dovrebbe spettare al vice presidente e alla maggioranza dei membri del suo gabinetto o a una commissione apposita creata dal congresso. Secondo le indiscrezioni riportate ieri da alcuni canali televisivi, vi sarebbero gia’ delle discussioni in questo senso all’interno dell’amministrazione, anche se resta ancora incerta la posizione di Mike Pence .

Anche sul Corriere del Ticino

In copertina la Casa Bianca

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