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L’America di Biden si ripropone all’Onu

22 Set , 2021

L’America di Biden si ripropone all’Onu

Un nuovo dialogo con l’Europa , partner prezioso, e un confronto pacifico con la Cina, un’attenzione generosa per i paesi piu’ poveri ma anche una difesa attenta dei valori della democrazia. Scortato da decine di auto dei sistemi di sicurezza e della polizia con le sirene spiegate, con le strade di New York sbarrate perfino ai pedoni, un Joe Biden ben consapevole di giocarsi una delle partite probabilmente piu’ difficili della sua lunga carriera politica e’ arrivato ieri mattina al Palazzo di Vetro con l’obbiettivo di rassicurare l’opinione pubblica interna e estera sul futuro delle relazioni tra gli Stati Uniti e il resto del mondo.In una sessione dell’Assemblea Generale che sara’ certamente piu’ intensa e piu’ vivace delle precedenti e in cui, sia pure con molte cautele e molti limiti, i rappresentanti di gran parte dei paesi cercheranno di ritrovare, almeno per una settimana, un dialogo franco, diretto e nei limiti del possibile in persona, il discorso di Biden ha sicuramente rappresentato uno dei momenti piu’ attesi.A precederlo sul palco degli oratori nella sala dell’Assemblea Generale era stato pochi minuti prima un leader spesso paragonato a Donald Trump, il presidente brasiliano Bolsonaro, che non aveva esitato, nel suo discorso, a sostenere di difendere l’Amazzonia e di proteggere le popolazioni indigene, due affermazioni difficilmente credibili.A un uditorio che ancora non ha dimenticato i discorsi che Trump aveva pronunciato dallo stesso podio, il nuovo presidente americano ha cercato di spiegare che l’America e’ davvero tornata in seno alla comunita’ internazione e che le sue promesse sono credibili. Biden ha, come era prevedibile, cercato di presentare un’America con un volto diverso, aperta al multiateralismo e al dialogo, ma anche decisa a difendere I suoi alleati e la sua visione del mondo.A New York, secondo il giudizio di tutti gli esperti, Joe Biden e’ arrivato un una situazione sia interna che internazionale particolarmente difficile.Il ritiro precipitoso dall’Afganistan , con i drammatici errori e le confusioni che l’hanno contrassegnato, ha ovviamente lasciato perplessi non soltanto i paesi della Nato che erano stati coinvolti nell’avventura afgana, ma anche gli altri paesi che hanno sempre pensato di poter contare sull’aiuto della macchina militare americana. In Europa, la polemica tra la Francia e gli Stati Uniti sui sommergibili venduti all’Australia, ha sicuramente scosso quella fiducia nell’alleato americano che era gia’ stata messa a dura prova da Trump.A tutto questo, poi, il presidente americano ha dovuto aggiungere i problemi interni, le difficolta’ nel far approvare dal suo stesso partito le misure di stimolo per l’economia, una lotta contro il Covid non ancora vinta, l’orrore provocato dalle immagini dei rifugiati haitiani in Texas.Dal podio, comunque, Joe Biden non e’ parso tradire le aspettative. In un discorso pronunciato in tono pacato, ha spiegato che il mondo si trova oggi ”a un punto cruciale della storia”, e che deve muoversi in fretta e in maniera coordinat per affrontare i problemi del Covid , dei cambiamenti climatici e degli abusi dei diritti umani.”Le bombe e i proiettili non ci possono difendere contro il Covid-19 e le sue future varianti”, ha detto,”Per combattere la pandemia, abbiamo bisogno di una collaborazione tra la scienza e la volonta’ politica. Dobbiamo agire adesso per iniettare il vaccino nelle braccia il piu’ presto possibile”.Rivolgendosi alla Cina, che non ha espressamente citato, il presidente americano ha mostrato una fredda fermezza. ”Non vogliamo una guerra fredda o un mondo diviso in blocchi rigidi”, ha spiegato,”anche se abbiamo dei disaccordi vogliamo il dialogo”. Parola dopo parola, pero’, il presidente americano ha fatto anche rimarcare con chiarezza le differenze nel rispetto dei diritti umani dei cittadini e nella difesa della democrazia.Anche ai critici del ritiro dall’Afganistan, il presidente ha risposto con tranquilla fermezza. ”Abbiamo chiuso vent’anni di conflitto in Afganistan e dopo aver chiuso un periodo di guerra senza tregua apriamo ora un’era di diplomazia senza tregua in cui useremo il potere del nostro aiuto allo sviluppo per investire in nuovi modi di aiutare la gente di tutto il mondo”, ha dichiarato .Con un breve accenno, poi , Biden ha anche toccato alcuni altri temi che sicuramente si discuteranno nei prossimi giorni sotto il tetto del Palazzo di Vetro. A pochi giorni di distanza alla celebrazione del primo anno dalla firma dei Patti di Abramo, e mentre nei corridoi delle Nazioni Unite si parla di una ripresa delle trattative tra Israele e l’Autorita’ palestinese, ad esempio, Biden ha garantito che gli Stati Uniti sono ancora a favore della soluzione dei due stati. All’Iran, che non ha inviato a New York un suo rappresentante, il presidente americano ha promesso di fare il possibile per concludere un nuovo accordo sul nucleare e di volerne rispettare i termini se Teheran fara’ altrettanto.Adesso, al di la’ delle parole pronunciate dal palco, l’amministrazione americana avra’ nei prossimi giorni molti modi per cercare di convincere un uditorio ancora in parte scettico. E la partita, per un presidente che ha promesso nel suo discorso di voler cercare il dialogo e il compromesso, si giochera’ spesso sui temi economici. ”Sara’ impossibile risolvere le sfide economiche e di sviluppo, se le due maggiori economie del mondo sono in disaccordo”, ha messo in guardia Antonio Guterres.

Anche sul Corriere del Ticino

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